Microsoft, Sony, Pepsi, Nike, Nutella, e via dicendo sono tutti nomi di marchi molto famosi, italiani ed esteri. Si, perché quando si vuol far conoscere un’azienda questa deve avere un nome, un nome semplice da ricordare e da poter riprodurre a volte solo in un paese, a volte in tutto il mondo se il marchio è particolarmente diffuso o di successo. Ma vi siete mai chiesti da dove derivino i nomi delle aziende più famose del pianeta? Di Apple la storia è famosa, perché Steve Jobs seguiva una dieta in cui mangiava praticamente solo mele (tipo vegano) quando fondò l’azienda, ma di altri marchi la storia non è così nota. Vediamone alcuni.
10. Pepsi, dal nome di una proteina dello stomaco
Il nome di questo celebre marchio che distribuisce soprattutto bevande è veramente particolare: deriva dal principale enzima digestivo dello stomaco, la pepsina, la cui funzione peraltro non è quella didigerire tutto, ma solo le proteine presenti soprattutto nella carne. È anche una fortuna che l’origine del nome non sia troppo conosciuta tra le persone, perché bere qualcosa che ha il nome di un ensima gastrico non fa granché piacere…
9. Sony, un nome che doveva essere universale
Sony è una delle più grandi aziende di elettronica di tutto il mondo e produce molti accessori presenti nelle case di tutti, tra cui la celebre PlayStation. Il nome, fin dall’inizio, doveva essere una parola facilmente riconoscibile ma soprattutto pronunciabile in qualunque parte del mondo, e non è semplice, con tutte le lingue che ci sono: così fu inventata una contrazione della parola latina “Sonus”, suono, visto che l’azienda produceva anche altoparlanti. Sonus diventò Sony e così dimase.
8. Volkswagen, la macchina del popolo!
In generale non è che le case automobilistiche abbiano molta fantasia nello scegliere i loro nomi, anche se essendo di solito scelti nella lingua nativa negli altri stati non si capisce che cosa significhi. Cosi, se la “nostra” FIAT significa un bruttissimo “Fabbrica Italiana Automobili Torino”, Volkswagen significa, ovviamente in tedesco, semplicemente “Macchina delle persone”. Un significato che, adesso che lo conosci, sminuisce un po’ tutta l’azienda, non ti pare?
7. SEGA, non è quello che pensate!
Ovviamente non poteva mancare uno dei marchi che, possiamo immaginare, all’estero non fa così sorridere come in Italia. Almeno qui in toscana quando si parla di “un gioco sega” lo si fa nel senso di “un gioco che fa ridere, che sa di poco”, non so se s’intenda in questo modo anche nel resto d’italia; resta il fatto che la sega, qui, è solo un utensile da lavoro. Comunque il nome è la contrazione di SErvice GAmes of Japan, insomma servizi di giochi del giappone. Molto meno spettacolare di quanto possa sembrare. Inizialmente, infatti, distribuiva i flipper a scopo ricreativo ai militari giapponesi.
6.Nokia, in origine era una segheria
La storia di questo marchio che oggi noi associamo sempre e comunque ai cellulari è molto affascinante. La Nokia, infatti, in origine era una segheria che sfruttava per lavorare il legno la potenza dell’acqua che scorreva nel fiume Nokia. Successivamente riuscirono a creare una centrale elettrica, e iniziarono a produrre degli stivali in gomma che divennero famosi in tutto il paese. Fu con la seconda guerra mondlaie che Nokia entrò nel business dei cavi elettrici e delle telecomunicazioni, per non uscirne mai più e diventare ciò che è oggi (e peraltro è scomparsa…). Comunque, Nokia è il fiume da cui tutto è iniziato.
5. Adobe, dal nome di un ruscello
Una delle più famose industrie produttrici di software per computer, dal lettore di PDF più diffuso al mondo al programma di fotoritocco più conosciuto, Photoshop, deve il suo nome ad un semplice torrente, come spesso accade ai paesini di montagna anche se qui parliamo di un’azienda conosciuta in tutto il mondo. Adobe era infatti il nome del torrente che scorreva dietro alla casa di John Wornock, il fondatore dell’azienda. Un fiumiciattolo come tanti diventato così famoso in tutto il mondo.
4. LEGO, un nome meno potente di quel che sembra
Se pensiamo ai giocattoli per bambini, non possiamo non pensare ai LEGO, i mattoncini colorati più conosciuti in assoluto nel mondo. Tutti sappiamo che vengono prodotti in Danimarca, dall’omonima azienda, ma molti non sanno che il nome deriva da un’espressione veramente poco evocativa per ciò che l’azienda, nel corso degli anni, è diventata: deriva infatti dal danese “Leg Godt”, che significa “Gioca Bene”. Un po’ anonimo, in effetti.
3. IKEA, dalla località del primo negozi
Il nome della celebre azienda, ormai presente e famosa anche in Italia ma che pone le sue radici nella fredda Svezia, venditrice di prodotti per la casa e per l’arredamento, spesso si pensa derivi da una località svedese, magari quella che per prima vide un negozio con questo marchio. Questo è vero solo in parte, perché il posto si chiama Elmtaryd Agunnaryd, un po’ difficile da pronunciare come marchio. Così alle iniziali del posto furono aggiunte le iniziali del fondatore Ingvar Kamprad e tutto insieme diventò IKEA, che tutti oggi conosciamo.
2. Coca Cola, arriva da due degli ingredienti “segreti”
Spesso si sente parlare della ricetta della Coca Cola come uno dei segreti industriali meglio conservati al mondo, che da solo riesce a reggere in piedi una delle più grandi multinazionali del mondo. Eppure due dei suoi ingredienti sono indicati nel nome, in bella vista: uno è la Coca, che sono le foglie della pianta omonima private delle sostanze tossiche (l’ingrediente fu poi compleatamente eliminato nel 1929), l’altra è la Cola, una noce che nasce in america. Da notare che la noce di Cola non è più usata da tempo nella bevanda, sostituita da aromi simili ma artificiali.
1. Nutella, dalla mente di Michele Ferrero
Uno dei più famosi marchi che rappresenta l’Italia nel mondo, la crema spalmabile presente praticamente nelle case di tutti, è Nutella. Che, a discapito di quanto si crede, non ha una causa ben precisa come nome: fu infatti inventato dall’inventore della crema stessa, Michele Ferrero, che lo propose alla moglie per avere un parere, perché semplicemente “suonava bene”. Ma fu assunto solo vari anni più tardi per identificare la crema spalmabile, perché all’inizio fu utilizzato un nome che ricordava maggiormente che cosa la Nutella fosse (una crema gianduia): nei primi anni venne commercializzata con il nome di “Giandujot”, per diventare Nutella solo in seguito. Un cambiamento decisamente in positivo.
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